venerdì 7 novembre 2008

ANIMALI: SEQUESTRATI CANI IMPORTATI CON DOCUMENTI FALSI

(ANSA) - ROMA, 6 NOV - Cani di razza importati dall'Ungheria con passaporti falsi e che non avevano eseguito il regolare ciclo di vaccinazione. E' la truffa scoperta dal Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale di Brescia del Corpo forestale dello Stato, che ha eseguito perquisizioni e sequestri in tre allevamenti di Brescia e Padova e presso tre proprietari di animali di Verona e Milano che sarebbero stati truffati. L'operazione e' stata eseguita da 21 agenti dei comandi della Lombardia. Gli animali avevano un'eta' inferiore a quella riportata nel passaporto e quindi non avevano concluso il ciclo di vaccinazioni previsto dalla legge. I tre proprietari degli allevamenti sono indagati per i reati di falsita' ideologica, frode in commercio e utilizzo di documenti falsi. Ipotizzato anche il pericolo di diffusione di malattia infettiva. I proprietari raggirati potranno agire in via legale per truffa. Dei cani sottoposti preventivamente a sequestro - beagle, husky, west terrier e pastori bernesi - uno e' gia' deceduto. (ANSA). COM-BOS

ANIMALI: TEST SCIENTIFICI, BRUXELLES SALVA LE SCIMMIE


(ANSA) - BRUXELLES - Stop all'utilizzo come cavie in test scientifici di tutte le scimmie, dagli scimpanze' agli orangutango. Bruxelles rafforza la protezione degli animali utilizzati negli esperimenti e detta regole per limitarne l'uso al minimo indispensabile. La proposta varata oggi dalla Commissione, dopo mesi di discussioni, e' destinata a rivedere in senso piu' restrittivo la normativa esistente vecchia di 22 anni. Se le nuove regole verranno approvate da Consiglio e Parlamento, sara' vietato utilizzare scimmie antropomorfe - scimpanze', bonobo, gorilla e orangutango - nelle procedure scientifiche. L'impiego di questi animali - spiega l'esecutivo europeo - potra' essere autorizzato solo ''a titolo eccezionale'', qualora sia in gioco la sopravvivenza della specie stessa o di fronte ad una malattia potenzialmente mortale o invalidante per gli esseri umani. Le norme includono nel loro campo di applicazione tutti gli animali in grado di avvertire dolore che vengono utilizzati nella ricerca di base, nell'istruzione e nella formazione e intendono ''limitare il piu' possibile'' il loro utilizzo negli esperimenti. Per proteggere gli animali si richiedono tra l'altro valutazioni etiche prima di autorizzare progetti e si stabiliscono requisiti minimi per garantire che le cavie ricevano tutte le cure ed i trattamenti adeguati: gli animali, ad esempio, dovranno essere ospitati in gabbie di dimensioni sufficienti e in un ambiente adatto. Tutti coloro che vorranno utilizzare cavie, inoltre, dovranno chiedere una specifica autorizzazione. Bruxelles vuole in sostanza cercare soluzioni alternative ai test condotti sugli animali e comunque evitare inutili sofferenze in quei casi in cui l'uso si riveli indispensabile. Ogni anno, ancora oggi, ricorda la Commissione, sono utilizzati per fini sperimentali circa 12 milioni di animali. ''La ricerca scientifica - ha affermato il commissario Ue all'ambiente Stavros Dimas - deve fare il possibile per trovare metodi alternativi e in loro assenza deve migliorare le condizioni degli animali''. Per la Lav, la lega antivivisezione, e' ora necessario che la discussione sulla proposta di normativa possa concludersi prima delle prossime elezioni europee. ''Ogni giorno di ritardo nell'emanazione della direttiva - ha detto Michela Kuan, responsabile Lav - comporta la sofferenza di migliaia di animali ed e' inaccettabile''. (ANSA).

giovedì 6 novembre 2008

BRUXELLES CITTADINI EUROPEI MOLTO SCETTICI SU CLONAZIONE ANIMALE


I cittadini europei europei sono "molto scettici" ed in generale tendono ad avere un "atteggiamento negativo" quando si pronunciano sulla clonazione animale nella produzione alimentare. Lo rivela un sondaggio 'Eurobarometro' effettuato nel luglio 2008 presso 25.000 cittadini nei 27 stati membri. Alla precisa domanda, "consumereste carne o latte da animali clonati?", la risposta degli italiani è degli europei è chiara: il 63% degli intervistati lo esclude o lo ritiene poco probabile. Un altro 22% degli italiani è indubbio, mentre al restante 8% non pone problemi. La risposta dei cittadini europei é importante e peserà sulla proposta che dovrà avanzare la Commissione europea in materia di clonazione animale e sulla produzione e commercializzazione di prodotti derivati da animali clonati. (ANSA)